16/02/2003 Della Valle stoppa Cecchi Gori ‘Lasci perdere questa città’


Ha sentito Franco Sensi usare parole poco gentili nei suoi confronti, ha assistito da lontano al curioso salvataggio operato dalla politica nei confronti del calcio, ha notato che la sua squadra potrebbe essere tutelata un po’ di più da parte degli arbitri e poi si è trovato pure a leggere i giornali per scoprire che Vittorio Cecchi Gori, sull’ onda di uno strano emendamento, ha detto che la Fiorentina, la sua Fiorentina, merita la serie B, anzi la serie A. Tornato dal Giappone, Diego Della Valle ha chiamato i suoi, forse un po’ preoccupati, comunque silenziosi. «Che dite, forse è arrivato il momento di dire qualcosa, no?» ha chiesto Ddv. Domanda retorica. Non resta che salire al primo piano dell’ hotel Excelsior e camminare verso una saletta predisposta per l’ occasione. Sedie, blocchetti, penne, caffè, succo d’ arancia, brioche e pasticcini: wow. E poi Ddv, in giacca cachemire che dà sul blu, che sorride a tutti, attorniato da Gino il presidente e Giovanni il direttore sportivo. Lo slogan resta il solito: parlare chiaro. Basterebbe una frase per comprendere la trasparenza del personaggio. «Il vecchio protagonista del calcio fiorentino, in un momento di lucidità, dovrebbe capire che sarebbe meglio lasciar perdere questa città» sentenzia Diego l’ imprenditore, che si mostra soddisfatto di ciò che i tifosi hanno fatto negli ultimi giorni e di quei seimila messaggi raccolti intorno al motto «In B con Della Valle». «Ringrazio i tifosi e anche il sindaco Domenici: noi abbiamo degli obiettivi precisi e tra questi ci sono quelli di riportare il calcio fiorentino ad alti livelli e il vecchio marchio sulle maglie della nostra squadra». A questo proposito il proprietario della Florentia dice la sua sulla proposta di legge Spini. «E’ una proposta che apprezziamo e che seguiamo con simpatia» dice Ddv, che comunque non riesce (e non vuole) nascondere un certo sdegno per ciò che è accaduto negli ultimi giorni. «Certe azioni di disturbo non mi sono piaciute. Ho trovato curioso il fatto che alcuni politici si siano occupati di noi senza nemmeno interpellarci. Questa città ha già sofferto abbastanza e noi vogliamo tutelare i tifosi. Io qui voglio ribadire un concetto importante: la Florentia non appartiene a questa o quella fazione politica. La Florentia è di tutti i suoi tifosi e di questa città. La politica non c’ entra niente. Vorrei che questo fosse chiaro a tutti». Giusto a questo punto ricordare a Della Valle le parole pronunciate da Sensi («la Fiorentina merita la B, ma non quella di Della Valle») e provare a comprenderne il senso. Il signor Tod’ s se la cava con l’ arma della diplomazia «dura». Una carezza e un pugno, insomma. «Sensi è marchigiano come me e merita rispetto per tutto ciò che ha fatto nella sua vita. Direi che la sua è stata una scivolata. E una scivolata può essere perdonata. Però non si può scivolare tutti i giorni. Quindi non voglio fare l’ offeso purché ci si fermi qui». Infine il Ddv pensiero si sofferma su ciò che in mezzo a tutta questa confusione rischiamo di dimenticarci. C’ è una squadra che gioca, c’ è una squadra in corsa per la C1. «Noi ci teniamo ad essere trattati come gli altri. Tutti danno il massimo contro di noi e non credo che sia normale il fatto che la nostra infermeria sia sempre piena. Sul futuro posso solo dire che presto avremo il nostro centro sportivo, un settore giovanile internazionale e che i tifosi potranno contare su una società organizzata come lo sono pochissime società in Italia. Anche questo è un nostro obbiettivo e lo centreremo». Della Valle ha parlato. Finalmente.

BENEDETTO FERRARA