28/04/2003 Ai tifosi il voto più alto in una stagione da raccontare


28/04/2003

Siamo cresciuti tutti insieme sulla terra di una stagione che sembra un film. Fortuna che il feeling che questa città ha per il pallone ha trasformato in tempi strettissimi il cattivo umore in grande amore: da zero a dieci, in pochi giorni, per ricominciare ed essere protagonisti di una rinascita incredibile, di un nuovo inizio complicato ma importante. Sarà anche facile o banale scriverlo o dirlo, ma comunque è bene farlo subito. In queste pagelle di fine stagione c’ è un solo dieci e questo 10 va ai tifosi della Florentia-Fiorentina che proprio di più non potevano fare: hanno sottoscritto quasi 18 mila abbonamenti, riempito il Franchi per vedersi un campionato mai immaginato e seguito la squadra in trasferta con una passione grande così. Non c’ è bisogno di dire altro. Scambio reciproco. Firenze dice grazie a Della Valle, Della Valle ringrazia e ricambia. Per forza. E si prende un 9. Un mezzo voto verrà aggiunto quando riprenderà il nome Fiorentina, l’ altro mezzo va messo in banca, in attesa di capire cosa saranno questa squadra e questa società quando dal Gualdo Tadino si passerà al Milan o alla Juve. Comunque Firenze ha capito che con l’ arrivo del signor Tod’ s è stato stravolto completamente uno scenario. L’ imprenditore parla da imprenditore: ovvero poco e solo quando è necessario. Però segue da ogni luogo del mondo la sua squadra, si legge tutti i giornali (gli articoli gli arrivano via fax) e non perde un colpo quando c’ è bisogno di lui. Essere ripartiti con Della Valle è stata una fortuna, inutile ricordare che stiamo parlando di una figura di grande livello nel panorama imprenditoriale e finanziario internazionale. Pochi discorsi e molta sostanza. Naturalmente il calcio non è uguale a nessun altro mondo. Non basta fare planning e breefing, non conta solo il fatturato o l’ utile di gestione. Quindi la vera misura del Della Valle padrone di una società di calcio la capiremo più in là. Intanto, però, le promesse sono state mantenute: promozione e centro sportivo. Vi sembra poco? Un 9 anche a Gino Salica, manager che se lo guardi in faccia non lo riconosci più. Non stacca mai, forse avrebbe bisogno di qualche giorno di riposo. Comunque, oltre a mettere in pratica la filosofia aziendale e risolto molti problemi, indubbiamente Salica ha pagato il prezzo di chi scopre un universo nuovo, dove gli umori di un calciatore o quelli dei tifosi pesano in bilancio come le spese e le entrate o forse di più. Fatto sta che nessuno se n’ è accorto, nel senso che il lavoro del presidente è stato preziosissimo, costante e vincente. Però se guardi le sue occhiaie capisci che non è stato uno scherzo. D’ altra parte non è facile fare i conti con tutte queste pressioni. Prendiamo Giovanni Galli (7,5), che dal punto di vista professionale ha dovuto subire molti (troppi) attacchi. Sicuramente inizialmente (vedi Vierchowod, 6 di stima) anche lui ha pagato il prezzo dell’ inesperienza ma poi la società ha trovato un equilibrio e lui si è assestato con lei. Unico piccolo rimprovero per Galli: perché scendere al livello di sterili polemiche, soprattutto via radio? A volte lo stile sta proprio nel silenzio. O nella pacatezza. Ma questo è solo un piccolo consiglio. E Cavasin? A Cavasin va un altro 9, perché la sua lucida follia di motivatore cocciuto e buono per il sequel di Full metal jacket, ha reso possibile un’ impresa obbligata e quindi non facile per definizione. Cavasin è uno di quegli uomini che somatizzano il proprio lavoro, che più che un lavoro è una missione. Anche lui, comunque, andrà misurato col calcio dei grandi, anche se adesso merita un grazie per questa prima stagione vincente. Un 9,5 a Di Livio, che ha deciso di restare con noi. Su di lui è stato detto e scritto tutto. Dai mondiali alla C2: un giocatore straordinario, il capitano. E un uomo intelligente. Firenze non vede l’ ora di riabbracciarlo. A lui i nostri auguri, prima di consegnare un 9,5 anche a Riganò. Semplicemente fantastico, lui. E decisivo, per la promozione. La C1 sarà un banco di prova più duro, ma d’ altra parte Riganò ha già dimostrato quanto vale anche in quella categoria. Tra i giocatori meritano un 8 Ivan (perfetto), Longo (essenziale), Nicodemo (prezioso) e Andreotti (incontenibile). Un 7,5 a Ripa e la sua grande esperienza, a Bismark, per la volontà, la classe e per quel gol di Rimini che significa coraggio e soprattutto aver reso tutto più facile (vedi il gioco degli scontri diretti). 7,5 anche ad Ariatti e sufficienza piena per tutti gli altri (un 5 a Maspero, però, e non c’ è bisogno di spiegare perché), Masitto desaparecido compreso. D’ altra parte il suo gol segnato nella prima di campionato ha avuto il suo peso, soprattutto psicologico. Un 8,5 anche all’ addetta stampa Silvia Berti per aver portato avanti con entusiasmo, pazienza e una bella dose di adrenalina un ruolo non facile per definizione. Le insufficienze per la verità se le meritano solo quelli che hanno in qualche modo complicato questa stagione. Pensiamo al presidente di lega Macalli (5) e a tutti quelli che hanno cercato e cercano ancora di speculare sul marchio della Fiorentina. Per loro c’ è un bello zero spaccato. Anche per evitare che fraintendano: loro non sono rimandati, sono respinti.

BENEDETTO FERRARA